“I bijoux non sono fatti per dare alle donne un’aura di ricchezza, ma per renderle belle”. Dice bene Coco Chanel, le sue parole esprimono il concetto di gioiello che sostiene i miei lavori. Gioiello inteso nell’accezione se vogliamo più classica, dunque come ornamento. Come qualcosa di elegante e lineare, innovativo e calzante, pensato con l'ingegno e la sensibilità perché aderisca al temperamento di chi lo indosserà.
Riuscire a conservare il passato nel presente è un modo per modellare se stessi anche attraverso la memoria della propria storia. Questo è l’assunto della linea Legami che vuole restituire nuova forma, e nuova vita, al vecchio gioiello di famiglia affinché non rimanga un ricordo chiuso in un cassetto o in una cassaforte, ma torni ad appartenere davvero a chi lo custodisce. Un progetto a suo modo sostenibile: il “riciclo prezioso”.
Non solo oro e pietre ma pizzi e merletti cuciti d’oro e ornati di pietre. Il metallo si fa sottile, un filo che simbolicamente (col)lega, e fa dialogare, forme e materiali, storie e culture, passato e presente. Una tecnica funzionale al significato che gli oggetti vogliono veicolare, alla sintonia che si vuole stabilire tra frequenze diverse grazie a una tonalità comune. A un filo conduttore che cuce insieme le parti.